Caccia (musica)

Nel XIV °  secolo e l'inizio del XV °  secolo, il trecentesco Italia, Caccia era il nome comune per una composizione per la caccia .

Origini

La caccia dell'italiana Ars nova , già presente in Francia sotto forma di poesie di "chace" (in francese antico) apparve intorno al 1300 e in Inghilterra con il Sumer Is Icumen In (circa 1250), è un tipo di madrigale cantato . in contrappunto , più tardi chiamato il canone . Composto da una parte lunga seguita da un breve ritornello , è anche chiamato caccia (chase) perché una voce insegue e segue l'altra sotto forma di fuga . Le immagini del testo in versi liberi sono esaltate dalla musica polifonica generalmente a due voci (triplum e duplum) con accompagnamento talvolta armonico sulla tastiera .

Nella caccia italiana compaiono per la prima volta effetti di eco e dialoghi, ripetizioni di note, armonie vocali, ritmi spezzati, una sorta di imitazione melodica e onomatopeica ad intervalli irregolari, creando realismo e tensione emotiva, e contribuendo a rendere appassionato il dialogo tra i "cacciatori".

La nascita di questo genere in Italia, il più delle volte composta su testi del poeta e romanziere Franco Sacchetti , è attribuita al Maestro Piero. Questo genere sarà continuato da Gherardello da Firenze , Lorenzo da Firenze , Vincenzo da Rimini , Francesco Landini e Niccolò da Perugia.

Evoluzione nella musica barocca

La caccia strumentale è presente anche nella tradizione delle composizioni per clavicembalo  ; ad esempio, sonate K. 159 (o 140 ) di Domenico Scarlatti , il cui titolo La Caccia , poi dato dagli editori, nasce dalla omonimo del XIV °  secolo per i suoi giochi, i suoi pause e il ritmo sincopato.

L'aggiunta del da caccia nella musica barocca con strumenti musicali tradizionalmente associati alla caccia (come il corno da caccia, oboe da caccia, olifant o bugle ), ma progettati per soddisfare musicalmente le esigenze della musica barocca , è mutuato dall'idea originale di Il piacere della caccia espresso con strumenti del periodo barocco. Non si tratta più di evocare solo l'arte della caccia, ma piuttosto di partecipare all'espressione della vitalità o dell'esaltazione del vivere nella natura.

Note e riferimenti

Bibliografia

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