Jephtha ( HWV 70) è un oratorio in tre parti di Georg Friedrich Handel composto nel 1751 su libretto inglese del reverendo Thomas Morell dal Book of Judges e Jephthes sive Votum (1554) di George Buchanan.
L'opera riprende i temi delle Messe nn. 1, 2, 3, 5 e 6 di Franz Habermann .
La composizione si estende da 21 gennaio a 30 agosto 1751.
La prima esibizione si è svolta in concerto al Covent Garden di Londra il26 febbraio 1752 ; la prima rappresentazione teatrale all'Opera di Stoccarda nel 1959 e la prima rappresentazione all'Opera di Parigi il10 ottobre 1959.
Su consiglio di Zebul, Iefte , nato da una prostituta, viene richiamato in extremis dall'esilio per salvare il suo popolo dall'aggressione degli ammoniti. Accetta il comando degli eserciti contro la garanzia di preservare la sua funzione in tempo di pace. Gli israeliti acconsentirono a questo. Jefte si congeda dalla moglie Storgè che è preoccupata per quello che riserva loro il futuro. Hamor offre il suo amore a Iphis, la figlia di Iefte; lo accetta volentieri. Ma la lotta sta arrivando e devono prepararsi. Per quanto sia eccitato quanto angosciato dalla prospettiva della battaglia, Iefte offre a Geova un patto: se vince, gli offrirà il primo a salutarlo dopo la battaglia. Gli israeliti pregano per un lieto fine della guerra, poiché Storgè è perseguitato da visioni di orrore. Iphis la console. Non appena il re degli Ammoniti ha rigettato tutte le azioni, la parola è di Geova.
Hamor porta la buona notizia a Iphis: il cielo ha riversato legioni di cherubini armati, permettendo agli israeliti di sconfiggere il nemico. Iphis prepara un'accoglienza trionfante per suo padre, mentre Iefte e gli israeliti celebrano la vittoria. Veniamo a salutare l'eroe, Iphis avanza in testa al corteo. Iefte, sconvolto, confessa il suo giuramento fatale: Iphis deve essere sacrificata. Storgè, inorridito, rifiuta di sottomettersi, mentre Hamor offre la propria vita in cambio di quella di Iphis. Storgè, Hamor e Zebul pregano Iefte di risparmiare sua figlia. Ma Iphis è già a conoscenza del verdetto e vi si sottomette senza mormorare. Un immenso dolore lacera il cuore di Iefte.
Iefte prega per la salvezza dell'anima di Iphis. Quest'ultimo si congeda dalla vita. Le preghiere di tutte le persone lo accompagnano. Prima del colpo fatale, appare un angelo, portatore di buone notizie: Iphis vivrà, ma pura e vergine, per sempre dedicata a Dio. Iefte benedisse il nome del Signore.
Personaggio | Voce | Creazione, 26 febbraio 1752 |
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Jefte | tenore | John barba |
Iphis, sua figlia | soprano | Giulia Frasi |
Storgé, sua moglie | mezzosoprano | Caterina galli |
Zebul, suo fratello | Basso | Robert wass |
Hamor, amante di Iphis | Controtenore | Signor Brent |
Un angelo | soprano | Anonimo ragazzo soprano |
Coro degli israeliti, coro dei sacerdoti, coro delle vergini |