Titolo originale | Sedotta e abbandonata |
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Realizzazione | Pietro germi |
Scenario | Pietro Germi , Luciano Vincenzoni |
Attori principali |
Stefania Sandrelli , Saro Urzì , Aldo Puglisigli |
Paese d'origine | Italia |
Tipo | Commedia |
Durata | 115 minuti |
Uscita | 1964 |
Per maggiori dettagli, vedere Scheda Tecnica e Distribuzione
Sedotta e abbandonata ( Sedotta e abbandonata ) è un film italiano da Pietro Germi , uscito nel 1964 .
In un paesino della Sicilia, Peppino approfitta di Matilde, il pisolino della sua fidanzata, per maltrattare Agnese, la sorella di Matilde. Agnese rimane incinta.
Venuto a conoscenza di ciò, Vincenzo, il padre delle ragazze, severo e intransigente custode dell'onore della famiglia, si infuria, rompe il fidanzamento di Matilde e Peppino, chiude Agnese nella sua stanza e chiede a Peppino di rimediare al suo errore. Peppino si rifiuta di sposare Agnese, la quale, secondo il codice d'onore siciliano, cedendogli è diventata una "sgualdrina" non degna di matrimonio. Vincenzo organizza un delitto d' onore , che secondo la legge italiana dell'epoca sarebbe punito molto leggermente: Antonio, unico figlio maschio di Vincenzo, dovrebbe cercare Peppino e ucciderlo. Agnese, ancora innamorata di Peppino, cerca di salvargli la vita denunciando il fratello ai fucilieri ; inoltre Antonio non ha il coraggio di uccidere Peppino.
Dopo la denuncia di Agnese, tutti vanno in tribunale, e il giudice si rende facilmente conto della colpa di Peppino, condannato per peculato su minore, cosa che Vincenzo teme di più perché così la deflorazione della figlia diventerebbe pubblica. Inoltre, sono poi i genitori di Peppino a scongiurare Vincenzo di concedere la mano di Agnese al figlio, la legge prevedeva che il matrimonio cancellerebbe ogni reato di appropriazione indebita e salverebbe Peppino dal carcere. Vincenzo ne approfitta per "concedere" la mano alla ragazza, per dimostrare all'opinione pubblica che Agnese non ha colpe ed è libera di accettare o meno. Agnese, che ora odia Peppino, vorrebbe rifiutarlo; ma la sua famiglia e tutti quelli del paese le fanno così tanta pressione che finisce per arrendersi e rassegnarsi a un matrimonio indissolubile (il divorzio non esiste ancora) con l'uomo che odia e che a sua volta la odia. Vincenzo, vittima di un ictus, in punto di morte, continua a pensare solo al matrimonio che salverebbe l'onore della sua famiglia, e viene infine sepolto in una tomba recante la scritta "onore e famiglia". L'ingenua Matilde, che non aveva capito nulla di tutto questo, finisce per farsi suora.