Titolo originale |
西 鶴 一代 女 Saikaku ichidai onna |
---|---|
Produzione | Kenji mizoguchi |
Scenario |
Yoshikata Yoda Kenji Mizoguchi Ihara Saikaku (romanzo) |
Musica | Ichirō Saitō |
Attori principali | |
Società di produzione | Shintōhō |
Paese d'origine | Giappone |
Genere | Dramma |
Durata | 148 minuti |
Uscita | 1952 |
Per maggiori dettagli, vedere la scheda tecnica e la distribuzione
The Life of O'Haru, galant woman (西 鶴 一代 女, Saikaku ichidai onna ) È un film giapponese diretto da Kenji Mizoguchi , uscito nel 1952 .
Una ex prostituta, O'Haru, ricorda ... Da giovane, era innamorata di un uomo di casta inferiore che, per questo motivo, fu giustiziato. La famiglia di O'Haru fu esiliata e la giovane donna, per una catena di circostanze, passò da un uomo all'altro: prima concubina di un principe la cui moglie era sterile, fu espulsa da cui partorì un bambino; suo padre poi la vende come cortigiana ...
In occasione di una trasmissione televisiva nel 1996, Philippe Piazzo scrive su Télérama :
"Tratto da un romanzo del XVII ° secolo, il film di Mizoguchi Kenji raffigura i costumi feudali di Giappone . Ogni episodio della vita di O'Haru evidenzia la forte gerarchia sociale e patriarcale che governa il paese. La donna rimane una vittima, che sia madre o puttana. A poco a poco, O'Haru perde tutto ciò che ha valore per lei. Mizoguchi (l'ammirevole regista di Tales of the vague moon after the rain ) filma queste tappe verso il decadimento con apparente distanza, come un miniaturista: con lui un elemento di arredo può assumere importanza quanto un incidente. L'inquadratura fissa di uno schermo suggerisce una separazione. I capelli tagliati, il ramo di un albero o un ventaglio vengono ripresi con la stessa attenzione del volto dell'eroina. Questa cura dei dettagli conferisce ad ogni scena una forza simbolica che va oltre l'aneddoto. Per apprezzarlo bisogna accettare la lentezza e l'assenza di una progressione drammatica della storia che sposa il temperamento del protagonista. Perché la stessa O'Haru sembra intrappolata in un cerchio infinito. Affronta prove con uguale abnegazione. Attraverso la sua rinuncia, il regista suggerisce che l'essenza della vita può essere trovata nel distacco dai beni terreni. "